Massimo Rossetti

Massimo Rossetti riparte dalla visione panoramica a campo lungo, modalità diffusa di gestione turistica del paesaggio fotografico. Utilizzando una pittura di raffinata e limpida sospensione, l’artista ribalta un modus tipico d’inquadrare il mondo attorno a noi. In pratica, seziona lo sguardo totale attraverso strisce orizzontali o verticali, così strette da costringerci ad immaginare il contesto nascosto, la zona invisibile che la nostra memoria (ri)assembla per pure intuizioni. È un quadro che stringe il campo della figurazione, alzando il livello della tensione semantica, giocando con la parzialità iconica dei social media, occupando i muri espositivi in maniera avvincente e decentrata. Strisce di città e luoghi reali che ridefiniscono il close-up, la fotografia lo-fi e l’azione dei nostri pensieri davanti ai canoni elastici della pittura figurativa.

(Gianluca Marziani)